"Poche cosiddette narrazioni"

La casa editrice die brotsuppe di Bienne ha pubblicato testi del compositore Urs Peter Schneider ricchi di suoni, umorismo e mistero.

Foto: Thomas Batschelet

Forse dovreste conoscerlo un po', questo Urs Peter Schneider. È un compositore e pianista nato nel 1939, vive a Bienne e lavora instancabilmente su opere orchestrali, concetti musicali, testi e partiture. Come dice lui stesso, i suoi giudizi sono talvolta "diretti e schietti". Si polarizza. Non c'è un "sia/che", ma per lo più - Søren Kirkegård ci saluta - un "o/o".

Ora: Scritti da I a V è il nome dell'antologia di Schneider, ora pubblicata dalla casa editrice die brotsuppe di Bienne. Non ci sono numeri di pagina. Ma questi testi strani e sottili, che difficilmente possono essere ridotti a un denominatore comune, riempiono probabilmente circa 500 pagine. Tra di essi ci sono "poche cosiddette narrazioni", ma ce ne sono alcune meravigliosamente infantili, che il trafiletto dichiara apertamente: "imbarazzi inediti". A volte si tratta di semplici sequenze di parole, un accumulo di avverbi che risuonano nella testa ("chiacchierando", "ruttando", "ululando"), o di aggettivi che si riferiscono a immagini ("non nuvoloso", "azzurro", "trasparente").

Gli aforismi divertenti e personali, invece, ricordano lontanamente un'istituzione di Monaco, il pensoso comico Karl Valentin. Nel 1989, Schneider scrive in modo radicalmente piccolo: "Mi gira la testa quando mi rendo conto che la musica non è più quella di una volta". Poco prima dice: "in caso di dubbio, l'antroposofo tiene una conferenza". Ancora tematicamente calzante: "i dogmatici di Dornach hanno poco umorismo, ma portano molte risate nel mondo".

Oltre alle opere create tra il 1955 e il 2015, ci sono formazioni di parole fluttuanti, spesso guarnite con un'ortografia non ortodossa. Tutto ciò apre spazi all'immaginazione, ma può anche essere sconcertante. Schneider compone i suoi testi con l'aiuto di algoritmi matematici. Forse questo spiega alcune sequenze di sillabe che, dal punto di vista sonoro, sono meno adatte alla lettura che alla recitazione nel senso di una composizione sonora.

Chiunque raccolga questi scritti potrà godere della loro amichevole apertura al mondo, che non esprime affatto una "mentalità da teppista". Non leggerete questo libro denso, approfondito e curato "tutto d'un fiato". Probabilmente lo sfoglierete, cogliendo tutto ciò che vi interessa. Tra l'altro, la musica informale non è il genere di Schneider - e non è nemmeno consigliata nella lettura di questo libro, che in ogni caso ha una cosa in comune: la ricchezza del suono.

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Urs Peter Schneider: Schriften I to V - Texte für als mit zur Musik 1955-2015, illustrazioni di Ursi Anna Aeschbacher, 528 p., Fr. 39.00, Verlag die brotsuppe, Biel 2016, ISBN 978-3-905689-70-9

 

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