Il grossolano fabbro armonioso

Il Museo d'Arte di Soletta rende omaggio allo scultore, disegnatore e musicista Oscar Wiggli.

Oscar Wiggli (1927 - 2016): 133 - III, 1959, inchiostro su carta, 32,5 x 50 cm, donazione del Kunstverein Solothurn, 1981 © Kunstmuseum Solothurn

Era considerato uno dei grandi scultori svizzeri del ferro della sua generazione, accanto a Jean Tinguely o Bernhard Luginbühl, e saldava strutture di leggera fisicità dal metallo pesante: Oscar Wiggli, morto il 26 gennaio 2016 all'età di 89 anni. Entrambe le cose - la leggerezza e la fisicità - catturano immediatamente l'attenzione nella piccola mostra che è ora in corso al Museo d'Arte di Soletta e con la quale la sua città natale lo onora. Come ha confidato una volta allo storico dell'arte Matthias Frehner, tutte le sue sculture sono in definitiva corpi femminili. Questo è evidente anche nei suoi disegni e dipinti a inchiostro, e si può vedere nelle "Superposizioni" fotografiche, esposte nella stessa sede nel 2006 e consultabili nel vecchio catalogo. "donner à un rêve un corps - c'est ça qui me fait vivre - et avec tout ça je suis - on est - on bascule entre rêve et rêve - on bascule entre réalité et réalité", ha osservato una volta.

"Dare corpo a un sogno": questa visione viene trasferita alle grandi sculture. A Soletta, per esempio, è ora palpabile in una figura angelica e alata: è chiaramente modellata sull'antica Nike di Samotracia, che si lancia verso di noi sullo scalone del Louvre. Il corpo sembra volare. Quest'opera, una trasformazione di un'altra opera d'arte, non è certo esemplare di Wiggli, che ha creato non tanto a partire dall'incontro con l'arte e la storia quanto dal contatto con il materiale, la materia.

Da questo contatto è nato un altro aspetto, il più sorprendente, della sua opera: la musica. Il piccolo omaggio a Soletta, limitato a due sale, dedica una parte importante a questo aspetto. Si interessò alla musica fin dalla più tenera età: Comprò due armonium e improvvisò su di essi, non su spartiti, ma su fotografie. Le sue composizioni sono documentate fin dai primi anni Ottanta, quando frequentò un corso di sintetizzatore al Centre américain di Parigi. Si può quasi sentire il metallo su cui Wiggli stava lavorando. Insieme alla moglie Janine, che si familiarizzò con l'attrezzatura tecnica, costruì il proprio sintetizzatore e nel corso degli anni creò un'opera unica nel suo genere in questo Paese: la musica elettroacustica o meglio la "musique concrète", con suoni generati elettronicamente ma anche registrati. Pierre Schaeffer, Pierre Henry ed Edgard Varèse sono stati la sua ispirazione.

Si è ispirato alle teorie del francese Michel Chion, ma Wiggli, questo uomo che si è fatto da sé, ha creato le proprie basi e ha messo insieme un vocabolario di suoni con cui ha lavorato, spesso in francese (la coppia viveva alternativamente a Les Muriaux nel Giura e a Parigi): "frotté/lissé/ondulant", "éclatant/spiralant" o "frappé/implosif/lourd/agité", ad esempio, li annotava come associazioni di suoni su un disegno. Con l'aiuto delle parole, ha cercato di catturare ciò che poi ha trasformato in "évocations sonores poétiques". Ha creato il suo strumento musicale, il suo "tool", come probabilmente direbbe Helmut Lachenmann.

Le partiture di Wiggli non sono notazioni convenzionali, ma grafiche, schizzi sonori. E accanto ad essi, certi disegni a inchiostro sembrano quasi i neumi di una musica immaginaria. Anche in questo caso, il materiale sonoro potrebbe essere così pesante, ma la musica di Wiggli conserva una trasparenza, una fisicità leggera. E ha un effetto liberatorio in un'epoca in cui la posizione della nuova musica sembra a volte così incancrenita e senza futuro. Racconta una storia in modo immediato: una sorta di "cinéma pour l'oreille".

Ulteriori informazioni

Hommage à Oscar Wiggli: Kunstmuseum Solothurn, fino al 12 marzo 2017, dove è ancora disponibile il catalogo della mostra del 2006.
www.kunstmuseum-so.ch

https://fondationwiggli.ch
www.iroise.ch

Si veda anche il saggio di Kjell Keller: Un viaggio senza fine, in: dissonanza, 103, settembre 2008.
 

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